Negli Stati Uniti, nel mese di luglio il settore privato ha creato 117.000 nuovi impieghi netti, che sono scesi a 93.000 in agosto e a 64.000 in settembre. Si stima che, solo per riassorbire i nuovi ingressi in forza lavoro indotti dalle dinamiche demografiche, l’economia americana dovrebbe creare ogni mese 110.000 nuovi impieghi netti mentre, per portare il tasso di disoccupazione ad un non eclatante 8 per cento entro la fine del 2012, servono 227.000 nuovi impieghi netti ogni mese. A questi dati aggiungete che, nel mese di settembre, il numero dei lavoratori part-time per motivi economici (quelli che vorrebbero, o hanno avuto, un lavoro a tempo pieno ma l’insufficienza della domanda costringe le imprese a farli lavorare meno ore) sono aumentati di 612.000 unità, e di 943.000 unità nel bimestre agosto-settembre. Tutto ciò premesso, appare discretamente evidente che, pur se vi sono situazioni di skills mismatch (i famosi muratori che non possono diventare infermieri), è soprattutto la domanda esangue a trattenere i datori di lavoro dal richiedere più manodopera.
E’ la domanda, stupidi
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