Dopo i figli, le case. Il governo della Municipalità di Pechino ha deciso nuove regole per limitare il numero di immobili che ogni famiglia può acquistare. Lo riferisce l’agenzia Xinhua.
La decisione del governo cittadino della capitale cinese nasce dall’esigenza di aumentare gli sforzi per frenare il mercato immobiliare nel paese. Secondo le nuove regole, le famiglie di Pechino che già sono proprietarie di due o più appartamenti non potranno acquistarne altri. Analogo divieto varrà per le famiglie non residenti a Pechino che già sono proprietarie di uno o più appartamenti.
Con questo provvedimento, quindi, sarà impossibile per i non residenti a Pechino acquistare una casa se non in possesso di una serie di autorizzazioni e certificazioni legate alla residenza ed al pagamento delle tasse almeno per cinque anni consecutivi, con relativo tripudio di red tape e corruzione amministrativa, immaginiamo.
Se il problema è quello di prevenire bolle immobiliari basta ordinare alle banche, come misura prudenziale, di ridurre la quota finanziabile del valore dell’immobile, quello che la Fed di Alan Greenspan ha accuratamente evitato di fare durante l’edificazione della bolla immobiliare americana. Le famiglie cinesi acquistano più immobili anche in funzione di risparmio e la cosa non sorprende, visto che i tassi reali d’interesse sono negativi per il combinato disposto di una inflazione piuttosto aggressiva e di un’ascesa dei tassi nominali finora frenata. Resta il fatto che questi continui accrocchi per evitare lo scoppio di bolle ed impedire che le banche siano travolte da crediti inesigibili stanno assumendo tratti grotteschi.