Nei giorni scorsi il Dipartimento del Lavoro statunitense ha pubblicato un rapporto sulla copertura assicurativa sanitaria erogata dai datori di lavoro, che mostra quali prestazioni sono coperte da tali piani. Come si può osservare dal grafico, molte prestazioni sono scarsamente presenti, in media, nei piani. Questo è il problema principale, nella integrale devoluzione al settore privato dei piani sanitari, a parte l’ampio numero di patologie non assicurabili.
Se a ciò si somma che il piano di Paul Ryan prevede che i voucher erogati agli ultrasessantacinquenni vengano annualmente indicizzati ai soli prezzi al consumo, la cui dinamica è nettamente inferiore a quella dei costi sanitari, si comprende agevolmente che il Ryancare è infattibile o, nella migliore delle ipotesi, che finirebbe col devastare reddito e risparmi della popolazione anziana, innescando un forte aumento del tasso di risparmio a scopo precauzionale anche nelle coorti anagrafiche più giovani, con un effetto profondamente recessivo sull’economia. Uno scenario da fare andare di traverso il the ai conservatori fiscali del cortile altrui. Cliccare per ingrandire.
Un’altra infografica estremamente interessante è fornita dal sito Medical Billing and Coding. Per avere la misura di quanto è costosa e qualitativamente non eccelsa la sanità americana, comparativamente ad altri paesi.