Ha dovuto mostrarsi sorridente per mostrare una compattezza che non c’è, per placare l’irritazione di Tremonti e indurlo al buonumore: «Capisco che certe cose non fanno piacere, ma ogni volta che succede qualcosa ai miei ministri, li invito a pensare a quello che succede a me. “Pensate a me”, dico», e mentre lo dice allarga le braccia per rappresentarsi come un martire della politica: «Da quando sono sceso in campo, sono stato colpito penalmente, moralmente, economicamente e fisicamente». «Manca solo che tu venga colpito fiscalmente», ha sussurrato Tremonti: «In effetti al ministero c’è una cartella… Scherzo». Sì, scherza.
Dialogo tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, come riportato da Francesco Verderami. C’è mica anche una cartella su Sallusti, da qualche parte?