E’ quello pubblicato dal sito Mother Jones, assieme a molti altri, altrettanto informativi e problematici. Mostra che, dal 1979 ad oggi, la crescita della produttività ha avuto ricadute pressoché nulle sulle retribuzioni medie, il tutto mentre il numero dei workaholic che lavorano oltre 50 ore per settimana è in costante ascesa tra i salariati. E mentre il reddito medio dell’1 per cento più ricco della popolazione (che dipende meno dai redditi da lavoro, ovviamente) è in una traiettoria esplosiva che è riuscita a superare di slancio anche il rovescio dello scoppio della bolla dot.com. Il problema è che un simile grafico è profondamente diseducativo per un paese come il nostro.
Come potremo, infatti, convincere i lavoratori che la produttività è fondamentale per migliorare il proprio tenore di vita se poi ci troviamo di fronte ad esiti di questo tipo, peraltro non limitati agli Stati Uniti? E’ qui che la politica dovrebbe compiere riflessioni profonde, ma ciò non avviene. Meglio continuare a rubare denaro dei contribuenti sotto forma di rimborsi elettorali e fare un po’ di casino da stadio con lo spostamento dei ministeri, ad uso dei fessi che ci cascano. In attesa che qualche demagogo da (ultima) spiaggia infligga il colpo finale alle residue speranze di modernizzazione del paese. Cliccare per ingrandire.