Missione non particolarmente compiuta

Al Wall Street Journal hanno verificato il grado di raggiungimento degli obiettivi dichiarati dal presidente della Fed, Ben Bernanke, in occasione dell’annuncio della seconda fase dell’easing quantitativo (QE2), lo scorso agosto a Jackson Hole in Wyoming. Essi erano: ridurre il costo dei mutui per spingere l’immobiliare, ridurre i rendimenti di mercato sui corporate bond per incoraggiare l’investimento (riducendo per vie indirette il più generale costo del credito), ed aumentare i prezzi azionari per aumentare la fiducia e la spesa dei consumatori. Una sorta di ennesima induzione di quell'”effetto ricchezza” che tante gioie ha dato agli americani nell’ultimo decennio, e sul quale sono state edificate le fondamenta del successivo crash di debito.

Ebbene, come si vede dall’infografica, i risultati sono controversi. Peraltro passando attraverso fasi in cui i mercati dei mutui hanno reagito al QE2 con un rialzo dei rendimenti che ha ridotto l’affordability. Il giudizio della storia su questo intervento resta sospeso, ma più probabilmente si è trattato di una gigantesca illusione ottica, data  l’assenza di un recupero significativo degli unici fondamentali che contano, l’occupazione e lo sviluppo organico del reddito. Un’illusione ottica che tuttavia potrebbe tornare in vita se venisse annunciata la terza edizione. Perché l’importante è crederci. Cliccare per ingrandire.

QE2

 

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