Sul suo blog Greg Mankiw, economista di Harvard e già capo dei consiglieri econ0mici della Casa Bianca dal 2003 al 2005, ipotizza che Mario Draghi abbia offerto alla Ue (probabilmente anche grazie ad alcuni sponsor di peso, dalle parti di Berlino): se la politica fiscale si mostrerà realmente inflessibile (il fiscal compact di cui il capo dell’Eurotower ha parlato ieri davanti all’europarlamento) e soprattutto incisa nelle menti, nei cuori e nei portafogli degli europei, attraverso ad esempio un patto di stabilità militarizzato fino all’improbabile livello di sanzioni, la Bce farà la sua parte per attenuare l’impatto negativo della stretta fiscale.
Oggi i mercati sono di ottimo umore: lo spread si contrae e i rendimenti calano. Il discorso al Bundestag di Angela Merkel ha scatenato illazioni e ricoperture: il passaggio del discorso della Cancelliera relativo a “nessuna introduzione immediata degli eurobond” viene letto come via libera all’introduzione dei medesimi (o di aiuto equivalente) dopo l’approvazione del nuovo patto di stabilità. Se le cose stanno in questi termini, inferisce Mankiw, avremmo un Draghi falco fiscale e colomba monetaria. E sarebbe la scoperta dell’acqua calda, peraltro, ma per i tempi in cui viviamo ci sarebbe da festeggiare una morte evitata di stretta misura.
Il concetto è così banalmente disarmante che anche il vostro umile titolare ieri aveva suggerito qualcosa del genere:
«(…) in una delle maggiori aree economiche del pianeta, una stretta fiscale simultanea e violenta, senza un accomodamento monetario fornito da una banca centrale “vera”, porta solo a sciagure, soprattutto se gestita con un intento moralisticamente punitivo»
Appunto. Sperando di non aver per l’ennesima volta sopravvalutato il pensiero strategico dei tedeschi e degli eurocrati. E tenendo comunque a mente che, anche se l’ipotesi di Mankiw si dimostrasse corretta, in Eurozona non sfuggiremo ad una recessione molto profonda, nel 2012.