Estratto di un intervento di Irene Tinagli, economista esponente di Italia Futura, ieri sera a Ballarò. Un paio di considerazioni spicciole: usare l’Imu per finanziare l’improrogabile taglio del cuneo fiscale è molto razionale. Verrebbe in mente anche a noi, umili maneggioni di mercato. Sfortunatamente, oggi l’Imu viene usata per chiudere i buchi che si formano a causa della stretta fiscale, che aggrava la recessione. La stessa spending review usata per evitare l’aumento Iva dovrebbe aver suggerito qualcosa ai più perspicaci tra voi.
Allo stesso modo in cui la semplificazione delle agevolazioni fiscali, oggi, si traduce in aumento di pressione fiscale e non nella auspicata riduzione delle aliquote, tramite allargamento della base imponibile. Quindi, prima di arrivare a queste opzioni di policy occorre che la situazione si stabilizzi. Oggi non si riesce a tagliare la spesa ed usare i proventi per ridurre le imposte, come sarebbe assai opportuno fare, proprio perché il Pil del paese è in caduta libera. Si chiamano proposte intempestive (come quelle sulle privatizzazioni, oggi), e sono identiche e speculari a quelle troppo avanti sui tempi, vedi Tremonti 1984 (che non è Orwell, ma gli assomigliava). Fiscalità “dalle persone alle cose”. Si si, mo’ me lo segno.
Pregevole anche il suggerimento di implementare appieno i decreti attuativi del governo Monti, “aggiungendo magari altre cose che per noi sono importanti”. E che non intendiamo svelarvi perché sennò che sorpresa sarebbe? Beh, in tal caso basta far proseguire Monti: meglio l’originale delle imitazioni, no?
Altra cosa: chiunque utilizzi duemila parole per un concetto che ne richiederebbe dieci, è capace delle peggiori nefandezze.