Come segnala Alphaville, riprendendo le valutazioni degli analisti di Royal Bank of Canada (RBC), il mercato statunitense degli autoveicoli, che da qualche tempo pare essere entrato in un trend di crescita piuttosto confortante, è tornato a poggiare in misura crescente sul credito, ed in particolare sul basso merito di credito.
Come si può osservare dal grafico, infatti, la quota di finanziamenti subprime e deep subprime erogati nell’ultimo anno per acquistare veicoli nuovi (calcolati in base allo score creditizio dei debitori), è in robusta crescita. Non sappiamo se è effettivamente un ritorno agli antichi standard laschi nella concessione del credito, ma al momento sembra confermare che una politica monetaria eccezionalmente accomodante da parte della Fed riesce a trasmettersi all’economia reale, sotto forma di erogazioni di credito.
Considerazioni analoghe possono essere fatte per i rifinanziamenti ipotecari, che nella settimana del 28 settembre sono aumentati del 19,6 per cento sulla settimana precedente, al nuovo massimo da aprile 2009 e in crescita del 40 per cento dal mese precedente. In pratica, grazie al QE3 (che ha ridotto soprattutto i tassi ipotecari), chi ha un mutuo non in sofferenza rinegozia il debito a condizioni meno onerose ed incassa la differenza, che può essere destinata ad abbattimento del debito personale o a consumi. Per pagare, morire e sgonfiare bolle c’è sempre tempo.