Correva il primo giugno di due anni fa, e in questo post si evidenziavano i rischi per un sistema bancario europeo minato dalla crescita delle sofferenze, amplificate da politiche fiscali restrittive e sempre più dipendente dalla Bce, a partire dagli istituti portoghesi (col paese non ancora in assistenza, all’epoca), e spagnoli. Segnalato anche l'”esito inevitabile” di azioni non convenzionali della Bce per evitare il peggio:
Superfluo (o forse no) evidenziare che l’easing quantitativo non sarà la soluzione ad alcunché, ma evitando il default esplicito di alcuni paesi di Eurolandia, compirà un ulteriore e decisivo passo verso la ripetizione di un “decennio perduto” di tipo giapponese.
Pare che le cose, nei due anni e mezzo seguenti, siano andate esattamente in questi termini. Ma certamente deve essere la fortuna dei dilettanti, volete mettere le dotte tranvate di alcuni accademici-pifferai da quando è iniziata la crisi?