I nostri agenti a Parigi

Presentati oggi i conti del 2012 di BNP Paribas, la maggiore banca francese. Da una rapida scorsa si notano alcuni interessanti dettagli, che forse (ma solo forse) possono essere utili per comprendere la quantità di idiozie che quotidianamente in Italia una classe politica di magliari ammannisce al popolo sempre più bue.

Ad esempio, nel 2012 BNP ha ridotto la dimensione del proprio attivo patrimoniale, in linea con un’esigenza generale del credito in Europa (e non solo), sia per avvicinamento a Basilea III che per riduzione del grado di leverage. Tra la fine del 2011 e la fine del 2012 la banca francese ha tagliato di 14 miliardi di euro (pari a quasi un quarto del totale) la propria esposizione al debito sovrano dei paesi dell’Eurozona. Interessante la disaggregazione: l’esposizione sull’Italia è scesa di soli 700 milioni, da 12,3 a 11,6 miliardi di euro. Quella sull’Olanda si è più che dimezzata, passando da 7,4 a 3,2 miliardi. Ancora più interessante il dato francese, con un taglio della posizione da 13,8 a 9,9 miliardi. Parbleu.

Qualche considerazione spicciola: se i politici francesi, che pure tanto aquile non sono, utilizzassero gli stessi canoni del buon Berlusconi e del suo precettore-favoliere Brunetta, entro la giornata di oggi dovremmo avere interrogazioni parlamentari transalpine per capire chi sono i mandanti di questa “inquietante” vendita secca di titoli di stato francesi. Di certo, elucubrerà qualcuno, si tratta di un complotto italiano ai danni di Parigi, perché ora BNP ha in pancia più titoli di stato italiani che della propria madrepatria. Che scandalo, signora mia.

Ma è verosimile che ciò accada perché la controllata italiana di BNP, la nostra Bnl, ha ovviamente in posizione uno stock importante di titoli di stato italiani. Ma allora, come sono umani, questi francesi! Non hanno neppure costretto Bnl a vendere tutti i nostri Btp per tentare di prenderci per fame! Mica come i perfidi tedeschi che, nella stralunata narrazione berlusconiana, avrebbero “costretto” la branch tedesca di una banca italiana a vendere coattivamente il proprio portafoglio di Btp. E non basta: stanno mantenendo le posizioni in titoli di stato italiani durante una fase di forza del mercato e di restringimento degli spread, anziché approfittare, vendere ed uscire. Quindi, riepilogando ad uso di Berlusconi, Grillo e Le Carré: la maggiore banca francese sta cercando di destabilizzare il proprio paese, mentre risparmia il nostro. Qualcuno chiami Brunetta, e facciamoci spiegare con alcune slides di Powerpoint.

Peraltro, questi eventi mal si adattano anche alla narrativa dell’altro comico italico sceso in politica. Ma si, quello che da mesi va in giro berciando che l’Italia è fallita ma la starebbero tenendo in piedi solo per permettere alle banche tedesche e francesi di rientrare dai propri crediti, rivendendoci i nostri titoli di stato. Di conseguenza, quando l’esposizione verso le nostre banche sarà stata azzerata, verremo lasciati andare al nostro destino, e falliremo. Un piano diabolico e molto ben congegnato, non trovate? Proprio uguale a quelli che si ascoltano nelle osterie del paese, tra un grappino e l’altro.

Piano che tuttavia si scontra con la realtà di riacquisti di nostri titoli di stato da parte di non residenti, comunitari e non, negli ultimi mesi, dopo che il rischio catastrofico di rottura dell’euro si è ridimensionato grazie alle prese di posizione di Mario Draghi, e che negli ultimi mesi hanno contribuito al restringimento dello spread. Pensate: persino il maggiore asset manager obbligazionario del pianeta sta andando contro la tesi grillesca, deve esserci un complotto nel complotto, affascinante.

Ora più che mai, vado pazzo per i piani ben riusciti.

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