Stabili come la morte

Oggi, sul Sole, compare un breve commento sul crescente ritardo con cui il sistema delle amministrazioni pubbliche paga i debiti contratti verso le imprese. Ad oggi, saremmo arrivati a 140 miliardi, ma questo non è il solo dato allarmante: col trascorrere del tempo sta infatti diminuendo il totale dei pagamenti effettivi, soprattutto da parte degli enti locali. Negli ultimi quattro anni la riduzione è stata infatti del 31 per cento. Questo è un effetto del progressivo blocco di capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche, che tentano disperatamente di reperire liquidità spremendo i fornitori privati. E’ l’onda lunga di un letale patto di stabilità che dagli enti pubblici ha ormai esteso il proprio contagio al settore privato.

I privati, prosciugati di liquidità, vedono sempre più compromesso il proprio accesso al credito bancario a causa dell’esigenza delle banche di ridurre il proprio indebitamento e di non esporsi nei confronti di soggetti “a rischio”, come ormai sono diventati tutti i cittadini e le imprese d’Italia, senza distinzione alcuna. E’ questo, il cuore del problema: questa è la disidratazione del settore privato, quella che il commento sul Sole definisce desertificazione, con un concetto equivalente e successivo a quello di disidratazione. Proseguendo di questo passo, l’intero sistema produttivo italiano verrà minato dalle fondamenta.

In un paese normale, dotato di una classe politica appena sopra la linea della decenza, non si parlerebbe d’altro che di questa criticità, non dell’Imu prima casa da restituire aumentando le accise ed altre idiozie del genere. Men che meno leggeremmo quotidianamente di mirabolanti promesse di crediti d’imposta su ogni cosa che si muove, con promesse che Mediobanca Securities quantifica comprese tra 150 e 225 miliardi di euro. Peccato che l’orologio stia ticchettando verso ineluttabili aumenti di entrate, a causa di impegni presi in precedenza. Colpisce e sgomenta, questo spread crescente tra la realtà ed i sogni.

L’Italia è un paese di pessimi debitori con una classe politica fatta in schiacciante maggioranza di falsari. Come si possa immaginare che questa vicenda possa finire bene, è qualcosa che esorbita dalle nostre capacità cognitive.

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