Un gioco chiamato suicidio

«Non mi è passato neppure per la mente che [i greci] si sarebbero preparati a tenere il punto senza alcuna pianificazione contingente alternativa. Incredibilmente hanno pensato di poter chiedere migliori condizioni senza avere alcun piano di riserva. Quindi certamente questo è uno shock» (Paul Krugman, conversazione con Fareed Zakaria, 19 luglio 2015)

Forse bisognerebbe chiedere lumi all’esperto di teoria dei giochi che ha portato il proprio credulo premier nel baratro, con i propri connazionali. Ma forse siamo noi ad essere troppo cinici: Varoufakis puntava in realtà a redimere la Germania e l’Europa intera basandosi sul potere della parola. E no, il piano B di Varoufakis (la stampa di pagherò) non era un piano B, in caso vi fosse sfuggito. Mai sopravvalutare l’umana razionalità. Già di per sé questo è l’ossimoro definitivo.

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