Il settimanale – 12/9/2015
- Continuano le turbolenze sui mercati globali, con la Cina che perde pesantemente riserve anche a causa di una pessima gestione della comunicazione della manovra sul cambio dell’11 agosto;
- Ma sull’economia mondiale grava anche una crescente minaccia emergente, che ci ricorda il provincialismo ombelicale del dibattito pubblico italiano;
- A proposito: luglio bollente per la nostra produzione industriale. Letteralmente, come da attese;
- Il Jobs Act va su tutto ed è efficace per tutto, soprattutto se analizzato nel solito modo statisticamente demenziale;
- In attesa di un improbabile (per dimensione) taglio di spesa pubblica, affiorano i soliti tic di aumentare le tasse;
- La situazione è grave, ma continua a non essere seria;
- Il governo italiano tenta (senza successo) di abbindolare la Commissione Ue sulla bad bank pubblica, inventandosi un mercato finto per combattere un inesistente “fallimento” del medesimo;
- La Finlandia percorre la strada della svalutazione interna, e taglia il costo del lavoro;