Dissonanza cognitiva rossa la trionferà

All’indomani della vittoria elettorale di Alexis Tsipras in Grecia, con gli stessi assai poco presentabili alleati ultranazionalisti di destra, e mentre ci chiediamo in che modo lo Tsipras 2 sarà differente dallo Tsipras 1, scorgiamo sulla stampa italiana la ola di gioia di Nichi Vendola, un uomo, un perché. La vittoria di Tsipras ci regala un momento decisamente alto della poetica vendoliana. Finanche alticcio.

Infatti, Repubblica ha pensato bene di chiedere all’ex governatore della Puglia un giudizio sulla nuova vittoria del nuovo re dell’Epiro, ottenendone un vibrante campionario di riflessioni, tutte massimamente sociali, empatiche e solidali. Che rappresenta la vittoria di Tsipras, per Vendola?

«È la vittoria della sinistra che scommette sull’Europa, che sfida le politiche dell’austerity, ma che non taglia la corda di fronte a passaggi drammatici»

A questo punto, siamo ormai certi che Vendola sa qualcosa che noi non sappiamo. Ma l’elaborazione prosegue:

«Alexis evoca un’Europa che fa vivere fino in fondo il primato della libertà dell’individuo e la capacità di costruire una rete di diritti sociale. Questa è l’Europa che si è sempre presentata come paradigma di civiltà»

Detto così, “il primato della libertà dell’individuo” sembra un concetto rubato ad Ayn Rand, non pronunciato da un personaggio con la storia politica di Vendola. Ma Tsipras appare un Prometeo assai poco liberato, al momento. L’intervistatore di Rep. viene colto da vertigini, oppure solo da perfidia, e quindi chiede a Vendola niente meno se “l’exploit di Syriza bilancerà la forza di Ue, Bce e Fmi”. E Vendola, col cuore gonfio di orgoglio di classe, risponde:

«Partirei dal primo dato: questa Europa, un po’ asfittica, ridotta a custode dei tanti fortini nazionali, è stata scossa dalle fondamenta, come se adesso qualcuno si possa portare sulle spalle questo carico. Tsipras ha fatto il massimo che si poteva fare. Non chiudendosi nel palazzo. E rivolgendosi ogniqualvolta al suo popolo. Non ha avuto paura di farlo in occasione del referendum. E ancora: non ha avuto paura di farlo dopo l’accordo con la Troika»

Beh, si. Tsipras ama molto rivolgersi al suo popolo, il supremo lavacro nella culla della democrazia, e l’esito del referendum è in effetti stato una svolta nella asfittica storia dell’Eurozona. Ma ora attendete un attimo, è l’ora delle goccine sotto la lingua. Premesso ed acquisito che Vendola è politicamente innamorato perso di Tsipras, che possiamo dire del suo ex ministro delle Finanze ed oggi oppositore, Yanis Varoufakis, che aveva dato l’endorsement agli scissionisti di Syriza, finiti fuori dal nuovo parlamento? Vendola ha idee molto chiare sul conto di Varoufakis:

«Il dato politico indipendentemente dalla conta finale è fallimentare. Il progetto dell’ex ministro delle Finanze, un po’ avventurista e piuttosto velleitario, aveva questo sinistro ingrediente: essere in sintonia con l’ ala più oltranzista dell’Europa, ovvero con quella del ministro tedesco Schäuble»

Prego? Forse Varoufakis aveva un punto di contatto con Schaeuble nel senso che entrambi puntavano all’uscita della Grecia dall’euro, all’epilogo del loro braccio di ferro. Ma il commento di Vendola è lunare, per noi aridi cultori dei fatti. Varoufakis, ancora oggi, non perde occasione per ribadire che il suo nemico ideologico, e quello dell'”altra Europa”, è e resta proprio il ministro della Finanze tedesco. Ma anche qui, forse Vendola sa qualcosa che noi non sappiamo. Come ogni politico italiano che si rispetti, anche l’ex governatore della Puglia ha un gemello, come lui assai loquace, empatico ed immaginifico. Ed il gemello di Vendola aveva una amorevole opinione di Varoufakis, se ricordiamo correttamente:

http://video.repubblica.it/embed/dossier/crisi-grecia-2011/grecia-vendola-dimissioni-varoufakis-generosita-straordinaria/206296/205402&width=320&height=180

Ma questi sono dettagli. La narrativa vendoliana osserva da alta quota le miserie della reazionaria realtà. All’atto di abbandonare la Regione Puglia, guidata per dieci anni, Vendola aveva dichiarato che suo “obiettivo fondamentale era recuperare l’allegria”. Non sappiamo se nel frattempo vi è riuscito, ma su di noi la sua terapia ha funzionato perfettamente.

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