La leggenda dell’espansione presa a prestito

Giornata di audizioni in Senato per la legge di Stabilità. Un proditorio attacco concentrico di orrida tecnocrazia eversiva che attenta allo storytelling. Ma tranquilli, no pasaran. Noi comunque ci divertiremo (cit.).

Crescere, e cresceremo – La crescita dell’economia in termini reali beneficerà della manovra “in maniera lieve nel 2016 (un decimo di punto di Pil) e più rilevante nel 2017 (3 decimi)”. E’ quanto emerge dalle simulazioni Istat, presentate in Senato. Il miglioramento atteso nel 2017 è legato soprattutto al previsto calo dell’Ires (Ansa)

Il più grande taglio di tasse dopo il Big Bang – La legge di Stabilità “include interventi che complessivamente ridurrebbero le entrate fiscali, rispetto alla legislazione vigente, di 1,1 punti percentuali di Pil. Escludendo l’intervento relativo alle clausole di salvaguardia, il calo è marginale (0,1 punti)“. Lo osserva Bankitalia in audizione in Senato sulla manovra (Ansa)

Tasi, e sai cosa bevi – “L’abolizione della tassazione sulla proprietà, dal punto di vista macroeconomico, sulla base dell’evidenza empirica finora disponibile, potrebbe avere effetti circoscritti alle famiglie soggette a vincoli di liquidità”. Lo afferma il direttore generale di Bankitalia, Luigi Signorini, in audizione sulla legge di stabilità (Ansa)

Temporaneamente permanente – La diminuzione delle imposte prevista nella legge di stabilità “è finanziata solo in parte con riduzioni di spesa; sono previste maggiori entrate, in buona parte derivanti dalla voluntary disclosure“. Lo sottolinea Bankitalia, evidenziando che sia le entrate derivanti dal rientro dei capitali che dai giochi hanno natura “temporanea” (Ansa)

Torna al via. Anzi, all’Iva – La legge di stabilità prevede dal 2016 “impegni di carattere permanente” come il taglio della Tasi e dell’Ires, “che nel primo anno sono finanziate in buona parte da risorse temporanee, come la flessibilità di bilancio e la voluntary disclosure“. Lo sottolinea l’Upb (Ufficio parlamentare di bilancio), evidenziando che la tenuta dei conti negli anni successivi sarà garantita dalla dinamica dell’economia, che si presume positiva seppur con degli elementi di rischio, e di nuovo da clausole di salvaguardia sull’Iva (Ansa)

Mario e la fabbrica dei tesoretti – “Considerando che i tassi di interesse sono ormai a zero per Bot, Ctz e Cct” il “17% dei titoli in circolazione non comporta costi per le casse dello Stato”. Lo dice la Corte dei Conti in un documento sulla legge di Stabilità, in cui si elabora “una previsione alternativa” a quella del governo, considerata già “particolarmente prudente a settembre” e che appare “superata dopo i recenti annunci della Bce”. I tassi “prevalenti sul mercato attualmente dipingono uno scenario più positivo per le finanze pubbliche” (Ansa)

La sintesi? Taglio di tasse più apparente che reale, coperture inesistenti perché realizzate soprattutto mediante aumento di deficit, frutto del “riporto a nuovo” (gli anglosassoni lo chiamano rollover) delle clausole di salvaguardia pesantemente introdotte dal governo Renzi nel 2014, enorme aiuto dal QE della Bce. E tutto questo casino per una crescita del Pil dell’1-1,5% (ad arrivarci), ed assai poco fatta in casa.

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