- Donald J. Trump è il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America. Attendiamo, tre le altre, la sua politica fiscale, ma pare abbia già bocciato quella dei Repubblicani sulle imprese;
- La Ue tiene il punto e chiede una mini-correzione di 0,2% di Pil al paese che negli ultimi tre anni ha dimostrato in modo plastico come sia possibile fare spesa pubblica inefficace ed inefficiente. Niente paura, però: Padoan ha già pronta la panoplia delle giustificazioni;
- Paradossi da un paese in declino: la trasparenza sotterrata dagli adempimenti burocratici;
- Come eravamo, quarant’anni addietro? Un tripudio di prestiti esteri e crisi di bilancia dei pagamenti;
- Difendere in nome dell’italianità un’impresa globalmente piccola e che ha sbagliato strategia? Potrebbe costarci molto caro;
- Theresa May esprime un desiderio. Anzi, dodici;
- Nel frattempo, il M5S prosegue nel suo affascinante esperimento romano sulla produttività: più soldi, meno lavoro;
- Italia, un paese di coraggiosi giornalisti, dediti alla denuncia civile a posteriori;
Il settimanale – 21/1/2017
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