Oggi sul Corriere compare una preziosa letterina dell’Unto tra gli Unti dal Popolo, la prova vivente che l’ascensore sociale in Italia esiste, e non è di colore blu; che questo paese non è una gerontocrazia per cooptazione ma una vitale democrazia diretta, anche se non è ancora chiarissimo da chi. Sua Premierità Luigi Premier prende carta, penna e calamaio e, memore degli alti momenti di storia patria e dei suoi tornanti, che ci hanno condotto sin qui, verga una vibrante letterina di Natale al direttore.
In essa, Di Maio chiarisce che bisogna migliorare la qualità della vita degli italiani, come si direbbe delle cure palliative o ad una televendita di materassi, e per fare ciò serve non già una “alleanza”, che è cosa molto da Prima Repubblica in cui si mercanteggiavano poltrone, ma un “contratto”, meglio se “alla tedesca”, per ricordare a tutti gli italiani quanto siamo provinciali e bisognosi di un modello esterno, meglio se da detestare ed accusare del fatto che il liquame ormai ci arriva al gargarozzo.
Niente poltrone, quindi, e a differenza dell’originale contratto tedesco, perché ha vinto Sua Premierità Luigi Premier, ed anche se i numeri dicono altro, conta l’afflato al Cambiamento, non l’aritmetica. Niente compromessi: il Pd potrà solo portare acqua con le orecchie e baciare la pantofola del giovane startupper immaginario generosamente prestato alla Patria. Il M5S garantisce (verbo usato con voluttà) agli italiani la permanenza nei consessi europei ma altrettanto profonde riforme dei medesimi, come dimostra il fatto che la Ue è di fatto paralizzata in attesa che Sua Premierità arrivi a Bruxelles, dopo essersi fatto lungamente attendere, proprio come il Destino ama fare, giocando con gli affanni mortali.
Scrive il Giovane Unto tra gli Unti della Cananea;
«Dobbiamo superare il fiscal compact ed avviare il percorso di definizione di un’unione fiscale per smantellare il sistema di elusione ed evasione in ambito Ue»
Come certamente sapete, la Ue è piegata e piagata da evasione ed elusione, a differenza del nostro paese, da sempre modello virtuoso di incasso delle imposte, soprattutto ma non esclusivamente dell’Iva. E quanto agli Over The Top, che eludono ed evadono come se non ci fosse domani, la notizia che la Web Tax europea si è già impantanata sulle resistenze di alcuni paesi e la pressione americana, non fa che ribadire quanto è urgente che Sua Premierità Luigi Premier giunga a Bruxelles a pacificare le Gallie, incluse quelle del Nord, col suo ditino, beneaugurante ma parimenti assertivo, che indica l’orizzonte.
Segue il riferimento al ponderoso studio del professor Giacinto della Cananea e team, ed una serie di punti esclamativi che confermano il fattivo entusiasmo di questo giovane, che apre il cuore alla Speranza, con la maiuscola ma senza confusione con la sorella di un dimenticato giovine politico risucchiato da una oscura formazione de sinistra il cui nome fatichiamo persino a ricordare, forse Lividi & Uguali.
C’e da assumere più agenti di polizia? “Assumiamoli!”, asserisce Sua Premierità. C’è da digitalizzare la Giustizia? “Facciamolo!” Ma c’è soprattutto un punto, rivoluzionario, nella lettera a Babbo Direttore del Corriere. Un meraviglioso regime transitorio, prima di arrivare alla flexicurity del Reddito di Cittadinanza ma anche della Pensione di Cittadinanza:
«Riteniamo sia necessaria la reintroduzione dell’articolo 18 come “misura ponte”, in attesa di una piena realizzazione del reddito di cittadinanza e della riforma dei centri per l’impiego: una flexicurity alla danese che, a regime, consentirà di superare le rigidità dei contratti di lavoro»
E dopo il contratto alla tedesca, ecco la flexicurity alla danese, in attesa dei carciofi alla romana. E cosa usare, per il regime di transizione? La reintroduzione dell’articolo 18, che notoriamente è un ammortizzatore sociale, come argutamente ci ricorda Sua Premierità. Come abbiamo fatto a non pensarci? L’articolo 18 come la cassa integrazione straordinaria e la mobilità lunga della Prima Repubblica, dunque, e non già per i soli licenziamenti giudicati illegittimi dalla magistratura bensì per ogni tipo di licenziamento, inclusi quelli economici. Altrimenti non potrebbe svolgere la sua funzione di “ammortizzatore sociale ponte” in un paese di specialisti in ponti, dai prestiti Alitalia alle ferie concatenate. Geniale. Immaginiamo quindi che Sua Premierità pensi di reintrodurlo anche sotto la soglia dei 15 dipendenti, come piacerebbe a Susanna Camusso, perché se welfare dev’essere, che lo sia per tutti.
Quando avremo il reddito di cittadinanza, supereremo queste “rigidità” dei contratti di lavoro; o meglio, supereremo anche i contratti di lavoro; anzi no, voglio rovinarmi: supereremo anche il lavoro! Robot (anzi, robbò), nun te temo. Tutto questo avremo, se solo il Pd accetterà di superare il suo greve egoismo in Chianti, e portare voti in spirito di patriottico servizio, agli Eletti ed agli Unti dal Popolo, che come tali saranno benevolmente assisi da soli sulle poltrone che contano ma di cui a loro nulla interessa, perché prima il benessere dei cittadini e poi il potere che corrompe gli animi dei più deboli.
Ascoltate Sua Premierità, o stolti che ancora resistete ed indugiate, frapponendovi tra i cittadini ed il benessere. L’uomo che era steward e volle farsi premier per la nostra salvezza vi sta dando un’opportunità ma sarà il vostro libero arbitrio a valutare. Non ripetete gli errori fatti duemila anni addietro: certi treni continuano a passare con forte ritardo, non a caso siamo in Italia.