- La prospettiva di una nuova guerra fredda e prezzi delle materie prime destinati a rimanere proibitivamente elevati, richiederà onerosi adattamenti;
- Il pessimo dato di produzione industriale italiana a gennaio indica che shock energetico e problemi di forniture stavano già minando la crescita;
- Riusciranno gli italiani ad abbandonare le tassonomie ornitologiche con cui guardano il mondo, oltre che pericolose illusioni monetarie e fiscali?
- Il do ut des delle autocrazie sarà messo alla prova nel caso della Russia, ripiombata in era sovietica;
- La Russia attua una ritorsione commerciale sdentata, per forza di cose;
- L’estate non si presenta a buon mercato, per l’obiettivo di stoccaggi pieni per l’inverno;
- Esempi del disallineamento temporale tra aspirazioni e realtà;
- Nel frattempo, i consumi di carbone in Europa decollano ma ci sono problemi e situazioni kafkiane;
- Comunque la guerra durerà poco, prevedono giocatori d’azzardo coi soldi degli altri;
- Come da attese, indici dei mercati emergenti ripuliti dalla presenza russa;
- Dopo la Germania, anche Danimarca e Svezia verso quota 2 per cento;
- L’Occidente conta i danni, anche nel credito. In Italia c’è chi è recidivo nella cattiva sorte;
- Dove sta l’interesse cinese per la Russia;
- Londongrad calling;
- Il processo di italianizzazione del Regno Unito, che vi segnalo da tempo, prosegue;
- Prodotti tipici italiani alla frontiera di guerra e loro trombettieri;
- Le certezze della tradizione dalla banca più antica del mondo;
- Tradizioni napoletane, adattate;
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