Referendum geneticamente modificato

La decisione della Corte costituzionale di giudicare ammissibili 4 referendum su 5, escludendo quello promosso dai radicali, mirato ad ottenere l’abrogazione totale della legge sulla fecondazione assistita, induce ad alcune riflessioni, in attesa della pubblicazione delle decisioni della corte.

L’iniziativa della Consulta sembra mirata ad introdurre una novità in materia di valutazione dell’ammissibilità referendaria: il divieto di proporre referendum che provochino la cancellazione in toto di una legge. Se così fosse, e se fosse realmente privilegiata l’ammissibilità dei soli referendum che mirano ad abrogare selettivamente parti di una legge, sorgerebbe il sospetto che la Corte, mossa da una sorta di horror vacui legislativo, abbia in realtà finito con lo snaturare l’istituto stesso del referendum, che in Italia può solo essere abrogativo. Abrogare un’intera legge sembra essere più rispettoso del dettato costituzionale, mentre modificarla “geneticamente??, eliminando solo parti di essa, finirebbe con l’attribuire alla consultazione referendaria quel ruolo propositivo negato espressamente dalla Costituzione. Per il resto, siamo abbastanza perplessi sull’istituto del referendum. La crescente disaffezione dal voto referendario può essere interpretata come l’incapacità da parte degli elettori di capire i quesiti e le motivazioni, in un paese da sempre abituato a delegare la propria partecipazione politica, salvo quando c’è da protestare e farsi strumentalizzare per discariche ed inceneritori. Ci sembra quindi assai poco intelligente invitare all’astensione, proprio per i motivi detti sopra. E ci sembra francamente sconcertante che un governo possa costituirsi davanti alla Corte costituzionale contro un referendum che coinvolge la libertà di coscienza, che difficilmente può essere fatta oggetto di accordi di coalizione. In attesa di capirne di più, per il momento godiamoci il frastuono politico-mediatico di questi giorni, nemico giurato della esigenza di capire per scegliere, ideale prosecuzione del biscardismo imperante in questo paese da reality show.

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