Par condicio, quattro passi nel delirio

Dunque: c’è il primo ministro di un paese da sempre amico ed alleato degli Stati Uniti, che riceve l’alto onore e riconoscimento di parlare davanti al Congresso, certo non una routine. E c’è una testata giornalistica che decide di trasmettere in diretta l’evento per l’Italia. C’è il direttore della testata giornalistica in questione che decide di invitare alla diretta un esponente dell’opposizione, riconosciuto specialista di politica estera. E’ palese che si tratti di evento di carattere strettamente istituzionale. Tutto bene, quindi? No:

Enzo Carra, capogruppo della Margherita in Commissione di Vigilanza a proposito dello speciale ha detto: “Canale 5 usa due pesi e due misure con Berlusconi? Non mi sembra che Canale 5 si sia mai occupata di dirette televisive politiche. Per questo motivo, sarebbe piuttosto singolare che la prima rete Mediaset trasmettesse una diretta per Berlusconi in piena par condicio“. “E’ scontato quindi – conclude Carra – che Canale 5 dedichi prossimamente anche a Romano Prodi una diretta, nella stesse fascia oraria, altrimenti saremmo di fronte a una gravissima violazione delle regole di par condicio“.

Siamo un paese di forti passioni: un tempo c’erano i matrimoni riparatori, oggi le interviste riparatrici:

Giuseppe Giulietti, capogruppo Ds in commissione di Vigilanza Rai, dice: “Sono sempre stato contrario a ogni forma di censura e quindi ben venga la diretta dal Congresso e il dibattito successivo – dice il deputato in una dichiarazione – ma chiedo all’Authority se tutto ciò è lecito, e in questo caso mi rivolgo sia all’Autorità che a Mediaset; chiedo se sarà garantito lo stesso trattamento, e quindi il collegamento in diretta se e quando Romano Prodi, come accadrà, incontrerà i principali leader europei e di altri Paesi. In questo caso quali spazi di riparazione saranno concessi?”.

Diventeremo mai adulti, in questo paese?

UPDATE: “La Commissione Servizi e Prodotti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – spiega una nota dell’organismo di garanzia – ritiene che la trasmissione in diretta del discorso del Presidente del Consiglio dei Ministri al Congresso degli Stati Uniti il primo marzo 2006 e la ripresa dello stesso nei programmi televisivi informativi dello stesso giorno primo marzo non abbiano comportato la violazione delle disposizioni sulla par condicio, trattandosi di cronaca di un evento di eccezionale rilevanza istituzionale rispondente a primarie esigenze d’informazione”.

“Un diverso apprezzamento – rileva tuttavia l’Authority – potrebbe però essere fatto se l’evento venisse riproposto in successive trasmissioni nel corso della campagna elettorale, in quanto verrebbero meno quei caratteri di eccezionalità e di stretto legame con l’attualità della cronaca che, alla luce della normativa vigente, fanno propendere per la rispondenza della trasmissione in esame ai principi ed ai criteri in materia di par condicio”.

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