A bocce (quasi) ferme, possiamo confermare il senso di fondo del “post altamente deperibile” di ieri sera. Poiché in Italia vige una funzione legislativa caratterizzata da bicameralismo perfetto (almeno fino all’entrata in vigore della riforma federalista, per la quale vi sarà a breve il referendum confermativo), l’entusiasmo di Prodi ci pare francamente incomprensibile. Mentre scriviamo, è in corso il fuoco di sbarramento dell’opposizione interna al Prc. Così, per Marco Ferrando
Ma la vittoria di Prodi non è una vittoria dei lavoratori. I lavoratori non hanno lottato e votato contro Berlusconi per continuare a fare sacrifici. L’annuncio da parte di Prodi e dei poteri forti che lo sostengono di una nuova stagione di rigore finanziario e di tagli allo stato sociale è in profonda contraddizione con la domanda di svolta di grandi masse. Ed anzi rischia di rilanciare Berlusconi, che , a causa della politica prodiana, esce sconfitto elettoralmente ma non ancora distrutto politicamente
Per Salvatore Cannavò, portavoce della “Sinistra Critica” del Prc
”Il governo Prodi si annuncia fragilissimo: o recupera radicalità di contenuti oppure non dura”, avverte Cannavò, chiedendo ”un cambio di linea nel Prc” e un ”recupero di autonomia dall’Unione” già ”a partire dall’elezione dei presidenti di Camera e Senato e del presidente della Repubblica, dove non è sostenibile nessuna operazione bipartisan”
A queste tradizionali posizioni occorre aggiungere che nessuno dei due schieramenti ha la maggioranza al Senato (pari a 162 voti, inclusi i sette senatori a vita che potrebbero a breve diventare otto con Carlo Azeglio Ciampi), e che alla Camera il premio di maggioranza sarà all’incirca pari all’entità della pattuglia di parlamentari di Prc, Pdci e Verdi.
Confermiamo, quindi, la nostra idea di un governo di emergenza economica relativo alla scrittura del Dpef e soprattutto della Legge Finanziaria, in attesa di un ritorno alle urne, verosimilmente il prossimo anno. Naturalmente, queste considerazioni valgono in un’ottica “statica”, cioè non prendono in considerazione l’ipotesi di campagne-acquisti nei confronti di esponenti della CdL, soprattutto da parte della Margherita, che peraltro è uscita dalla consultazione meglio dei diesse, in termini relativi. Tale campagna-acquisti potrebbe peraltro essere propedeutica alla creazione del primo nucleo del Partito Democratico, nel qual caso la sopravvivenza politica di Prodi potrebbe essere assicurata, almeno nel breve periodo. Per un’analisi delle probabili strategie delle due coalizioni, e del Risiko del Quirinale, vi rimandiamo ai post di Mario e Fausto.