Sul Sole-24Ore di oggi un commento di Guido Gentili sulla “svolta” chiesta dal quotidiano economico-finanziario alla nuova maggioranza di governo, contro ogni suggestione “conservatrice” (cioè statalista e dirigista) nella gestione della politica economica. E’ citato anche il nostro paper, realizzato per l’Istituto Bruno Leoni, sul modello di sviluppo irlandese:
L’Europa, afferma lo studio, potrà crescere al ritmo del 4-5% per i prossimi due decenni se seguirà l’esempio dell’Irlanda, che in 18 anni è passata dal 22° al quarto posto nella classifica Ocse della prosperità dopo aver scelto una politica fiscale radicalmente innovativa al contrario dei Paesi scandinavi (sistemi ad alta pressione fiscale) che hanno investito molto nell’innovazione ma che, con l’eccezione della Danimarca, hanno anche continuato ad adottare politiche restrittive sull’occupazione.
Malgrado la gravità del disastro fiscale europeo, conclude l’Ibl, «i regimi ad alta pressione fiscale rifiutano di vedere l’insostenibilità della combinazione alte tasse-alto debito-alta spesa». Sarà solo un caso se proprio i Paesi scandinavi, assieme all’Italia, hanno ottenuto per anni la peggiore performance in Europa?
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