Panificatori e pianificatori

Da oggi e fino al 15 aprile i panificatori italiani potranno applicare su base volontaria sconti sulle tipologie di pane più diffuse e praticare politiche promozionali su tutte le tipologie per le ultime ore della giornata. A questo risultato è giunto l’incontro organizzato ieri da Mister Prezzi, il garante dei prezzi Antonio Lirosi. All’appello hanno aderito le associazioni dei panificatori invitate da Mister Prezzi a discutere sulla possibilità di far fronte alla situazione di emergenza che si è creata nel settore a partire dalla fine dell’anno 2007. Per Claudio Conti, vice presidente di Assipan-Confcommercio, “i panificatori ogni giorno hanno sempre più difficoltà ad affrontare i problemi dovuti ai costi che pesano sulle imprese. Una questione che resta aperta e su cui vi sarà il confronto è quello del pane invenduto, che poi ci viene restituito e che riguarda migliaia di quintali di pane”.

Quindi, par di capire, Bersani ha liberalizzato l’apertura di panifici, ma si è scordato di liberalizzare le decisioni di prezzo da parte dei panificatori? Confessiamo di non conoscere il dettaglio della normativa che presiede alla fissazione dei prezzi, ma il solo fatto che sconti e politiche promozionali siano previsti soltanto per un mese a partire da oggi significa che in condizioni normali il pricing del pane non è libero? E se non lo è, ciò accade per normative comunali o che altro? E se invece le politiche di prezzo sono libere, dobbiamo ritenere che gli attuali prezzi di vendita non coprano i costi di panificazione? Oppure che i panificatori si siano fissati un determinato tasso di profitto in termini di ricarico sui costi e cerchino di mantenerlo, ipotizzando che la domanda di pane sia stata finora anelastica? In quest’ultimo caso si dimostrerebbe che l’analfabetismo economico della popolazione italiana ben si accoppia con una regolamentazione di tipo sovietico, a sostegno di redditi intesi come dati ed immutabili (vedasi taxisti). E la durata limitata di questa “promozione” va intesa come termine in attesa che il mercato si normalizzi su prezzi e quantità o che altro?

Lanciamo quindi un appello ai panificatori affinché ci illuminino, scrivendoci. Nel frattempo, e con un’inferenza complessa, constatiamo che agli attuali prezzi esiste uno sbilancio tra domanda ed offerta, dato dalle rese di fine giornata.

P.S. Ieri Istat ha reso noto che i prezzi delle corse in taxi sono cresciuti, nell’ultimo anno, del 6,8 per cento. Un filino sopra l’inflazione, che dite? Altra trionfale liberalizzazione del governo Prodi, a cui ha attivamente contribuito il liberalizzatore Veltroni, con l’aumento delle tariffe romane del 18 per cento, barattato contro 500 nuove licenze. La candidatura con il PdL del capo-popolo tassista, Bittarelli, mostra che la categoria continuerà ad essere degnamente rappresentata presso il legislatore. Con buona pace delle curve di domanda e offerta.

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