Premessa: Silvio Berlusconi ha un impressionante track record di fraintendimenti. In alcuni casi se li va a cercare scientificamente, con rodomontate che è poi costretto a rettificare nel giro di poche ore. Noi, ad esempio, ogni volta che il Cavaliere parla di Alitalia somatizziamo sotto forma di orticaria, ma questa è una trascurabile notazione personale. In altri casi invece, sono gli avversari politici di Berlusconi (con immancabile assist giornalistico) a scegliere di fraintendere. Oggi abbiamo avuto un esempio della seconda specie di fraintendimento.
Riferendosi alla proposta veltroniana di rivalutazione delle pensioni Berlusconi ha detto:
“Sulle pensioni Veltroni ci ha copiato e lo ha fatto male perché la sua proposta sugli aumenti è a vanvera, non tiene conto nemmeno della disponibilità di bilancio. La nostra proposta invece è condivisa dal Partito dei pensionati che ora sta con noi e prevede l’innalzamento delle pensioni minime, l’adeguamento al costo della vita di tutte le pensioni fino al livello di mille euro al mese”.
Ora (tralasciando l’imprescindibile imprimatur del partitello dei pensionati guidato dalla mummia Fatuzzo), da questa trascrizione appare ragionevolmente evidente che Berlusconi propone l’indicizzazione integrale all’inflazione delle pensioni di importo fino a 1000 euro. Giusto? Invece, ancora una volta il Corrierino prende fischi per fiaschi (vedi sotto lo screenshot dalla home page del sito di via Solferino), ritenendo che Berlusconi abbia proposto l’innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro. Versione puntualmente ripresa dalla compagna del Tg3 al seguito del tour elettorale di Veltroni, con sdegno d’ordinanza dell’ex sindaco di Roma, che è pure riuscito a quantificare l’esborso addizionale per le esangui casse dello stato nell’ipotesi di “aumento delle pensioni minime a 1000 euro”. Non guardarmi, non ti sento.