Il lungo addio

Addio pacchia di Stato, arriva il federalismo“, titola il Giornale, che illustra lo “storico” provvedimento licenziato ieri dal Consiglio dei ministri. Perché quando ci sarà lui, caro lei, finirà

“L’epoca della finanza derivata in base alla quale le Regioni e gli altri enti locali ricevono la maggior parte delle loro risorse dallo Stato senza alcun controllo sulla qualità della spesa e su eventuali inefficienze e sprechi.”

E, per tenere vivo il ricordo di un passato sempre molto presente, nello stesso articolo veniamo informati dell’ennesimo piè di lista:

“Il Consiglio dei ministri ha poi approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per il riequilibrio economico e finanziario di regioni ed enti locali. Il dl stanzia complessivamente 1,31 miliardi di euro, ha spiegato il ministro Calderoli. Finanziati l’abolizione dell’Ici e del ticket e i Comuni di Roma (500 milioni) e Catania (134 milioni).”

Attendiamo i dettagli operativi del federalismo fiscale, ma a giudicare dall’entusiasmo con cui Roma e le regioni meridionali hanno accolto il ddl-delega, pare che il desiderio leghista di entrare nella storia rischi di costare molto caro ai contribuenti italiani.

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