Lo statolatrico ddl Calabrò non è ancora diventato legge (lo diventerà, senza modifiche sostanziali), e già i due schieramenti stanno preparandosi allo scontro davanti alla Corte costituzionale. Il senatore Calabrò si dice tranquillo sulla non violazione dell’articolo 32 della costituzione, ma lo fa con argomentazioni piuttosto confuse. Oggi, nel nostro paese, per nutrire a forza una persona occorre che la stessa sia riconosciuta affetta da patologia psichiatrica: questo è quanto afferma la legge in merito al TSO. Se passeranno le disposizioni sul “fine vita, mai” elaborate dalla nostra “maggioranza etica”, i cittadini italiani saranno per definizione tutti potenzialmente sottoponibili ad un’interpretazione estensiva del concetto di trattamento sanitario obbligatorio. Un paese di pazzi, l’Italia.
Update: Filippo Facci su il Giornale