Qualcosa non torna

«In generale, il periodo 2000-2008 è caratterizzato da un trend crescente della spesa in rapporto al Pil, che passa dal 46,2 per cento del 2000 al 49,3 per cento del 2008, con una media pari al 48,2 per cento. Anche la spesa primaria, ovvero la spesa complessiva al netto degli interessi, mostra un andamento crescente per gli anni in esame: i valori registrati nel 2000 e nel 2008 sono pari, rispettivamente, al 39,9 per cento e al 44,1 per cento del Pil» – (Istat, rapporto sulla spesa delle Amministrazioni pubbliche, 21 gennaio 2010)

«Dobbiamo essere soddisfatti di essere riusciti a non mettere nuove tasse, a non mettere, come si dice, le mani nelle tasche degli italiani» – (Silvio Berlusconi, 22 gennaio 2010)

E provare a mettere sotto controllo e piegare la dinamica di lungo termine della spesa pubblica, anziché vantarsi di non aver aumentato le imposte? E per favore, non parliamo di Campania, Abruzzo e Viareggio (?): in ogni legislatura vi sono eventi imprevisti. Per quelli di protezione civile esistono pure poste di bilancio preesistenti. Quanti sismi occorrono per espandere l’incidenza della spesa pubblica primaria di oltre quattro punti di Pil in otto anni, di cui cinque trascorsi sotto governi di centrodestra?

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