“Vogliamo le banche”, disse Umberto Bossi con la curiale sottigliezza che lo caratterizza (impara, Fassino), mentre il neo-governatore veneto Luca Zaia sta tritando le gonadi ad Alessandro Profumo, dopo averlo scambiato per il suo usciere. La realtà suonerà il campanello di fine della ricreazione, indipendentemente dal fatto che numerosi leghisti riusciranno, passando dalle fondazioni bancarie del Nord, a posare le chiappe sulle poltrone delle maggiori banche italiane. Aspettatevi quindi il trionfo della dual governance, sennò non ci saranno strapuntini per tutti. Nel frattempo, rivolgiamo un pensiero alla prima banca padana, e noi speriamo che ce la caviamo.
Il rischio paesino
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