Nello stanco testo del comunicato del G20 c’è un riferimento agli “squilibri esterni”, puntigliosamente definiti come
“(…) composti dal saldo commerciale e da flussi di reddito netto da investimento e da trasferimenti”
Oltre alla pregevole figura retorica del polisindeto pare, come riferisce il Financial Times, che la scelta delle parole sia stata accuratamente negoziata fino a venerdì sera per evitare ogni riferimento agli squilibri delle “partite correnti”, espressione sulla quale i cinesi avevano posto il veto.
Ebbene, la definizione usata nel comunicato finale, riportata qui sopra, altro non è che la definizione da libro di testo di saldo delle partite correnti. Certo che, con questi “grandi del mondo”, continua a servire una robusta “disposizione interiore di chi sopporta avversità, difficoltà, contrattempi ecc. con rassegnazione e serenità, senza fretta“, altrimenti detta pazienza.