Oggi, a pagina 3 del Sole 24 Ore, potete leggere una corrispondenza da Shanghai di Luca Vinciguerra in cui vi viene spiegato che gli aggregati creditizi cinesi sono ben più consistenti di quelli che figurano nelle statistiche ufficiali degli impieghi delle banche, perché occorre tenere conto anche del cosiddetto “finanziamento sociale”, cioè le erogazioni creditizie effettuate fuori dal sistema bancario, attraverso fiduciarie (che di norma non sono di emanazione bancaria) ed emissioni obbligazionarie. Molto interessante. Anche se questa notizia l’avete già letta sul Fatto Quotidiano del 13 aprile (oppure su questo umile blog, lo stesso giorno), per opera del vostro corrispondente dall’Italia. Se siete stati distratti e vi siete persi Phastidio, la notizia era sul Financial Times del 15 aprile, e spiegava proprio il concetto di society-wide financing, per gli amici SWF.
E’ la stampa italiana, lentezza. Almeno sappiamo che, prospetticamente, sarà possibile ridurre i costi per corrispondenti ed inviati senza che la qualità del giornale ne risenta.