Quanto è crudele la realtà, a volte:
«E’ difficile per me prevedere, in una proposta di legge, cinquanta litri [di acqua] gratis per tutti i cittadini pugliesi, perché la proiezione di questa norma di legge comporta un debito fuori bilancio di 80 milioni di euro. Il principio mi piace, mi piace molto, però oltre che affermare i principi io devo orientarmi nella complessità delle scelte amministrative, evitando di fare buchi in bilancio»
Nichi Vendola, Otto e mezzo, 10 giugno 2011
Caro Vendola, se lei è così impegnato a ripubblicizzare l’Acquedotto Pugliese per motivi meramente ideologici (visto che è già pubblico, ma opera in regime di società per azioni), dovrebbe usare la cortesia di informare i suoi corregionali che, per erogare gratuitamente la soglia minima vitale di 50 litri d’acqua pro-capite che tanto piacerebbe a Padre Zanotelli ed ai referendari, occorre mettere mano al (loro) portafoglio, cioè alla fiscalità generale. Oppure, come suggerisce il sub-emendamento approvato, utilizzare un avanzo di gestione del servizio idrico che altro non è se non un crudele sovraprofitto monopolistico. Così potete anche farvi un’idea riguardo a cosa potrebbe servire la nuova “acqua pubblica”: creare avanzi di bilancio in funzione di tassazione occulta.
E’ lì che la poesia e la narrativa si infrangono contro la realtà, purtroppo.