Numeretto del giorno, edizione islandese

Tra il 7 ed il 9 ottobre 2008 le tre maggiori banche islandesi sono collassate, ed i flussi di finanziamento esterno all’economia del paese, che finanziavano un deficit delle partite correnti, si sono arrestati ed hanno invertito la direzione. In casi come questi (crisi di bilancia dei pagamenti), servono finanziatori esterni per impedire che il paese affondi. E infatti, tra l’ottobre 2008 e l’agosto 2011, il FMI ed alcuni “paesi amici” hanno prestato all’Islanda l’equivalente di 5 miliardi di dollari, pari al 40 per cento del Pil del paese. E’ come se l’Italia ricevesse, in un triennio, oltre 600 miliardi di euro. Facciamo come l’Islanda, quindi: ribelliamoci agli avidi creditori internazionali ed al loro sistema a strozzo. Ma prima puntiamo la sveglia.

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