Il 18 febbraio 2005, il Bund decennale tedesco rendeva il 3,66 per cento. Quello stesso giorno, il titolo di stato decennale greco rendeva il 3,75 per cento. Quella data di sette anni fa segna il minimo storico di tutti i tempi nello spread sovrano tra i due paesi, come potete vedere nel primo grafico qui sotto, che si ferma al 31 dicembre 2007, l’ultimo anno di quiete prima della catastrofe, visualizzata nel secondo grafico, che copre un orizzonte temporale più esteso, e resta beatamente adagiato in prossimità dello zero per lunghi, felici anni.
All’epoca, il Bund aveva rating tripla A, ovviamente, mentre la Grecia aveva A1 per Moody’s e A per S&P, cioè da tre a quattro notch inferiori. Per il mercato, questo differenziale di rating (non lieve, per i non addetti ai lavori) era del tutto irrilevante, visto che i due decennali rendevano praticamente allo stesso modo. In altri termini, al mercato non fregava praticamente nulla del giudizio delle agenzie di rating, ed eravamo in tempi di vacche grasse, praticamente obese. Che tempi, quelli: nessun grillo parlante tra i piedi a farfugliare di complotti americani contro l’euro. Il tempo cambia molte cose nella vita, come diceva il Poeta.
Trascurabile avvertenza metodologica: il primo grafico è su scala giornaliera, e sull’asse delle ordinate ci sono i punti-base, cioè i centesimi di punto percentuale. Il secondo è su scala mensile, e sull’asse delle ordinate ci sono i punti percentuali.

