Era il weekend del Primo Maggio di due anni fa. La Grecia era appena stata “salvata” da Ue e FMI. Centodieci miliardi di euro. E chi seguiva questo sito poteva leggere cose del tipo:
L’erogazione dei finanziamenti di sostegno dovrebbe avvenire (se prevarrà l’impostazione del FMI, oltre che del buon senso) in modo graduale e condizionato al raggiungimento del piano di risanamento fiscale. Ma un paese come la Grecia, caratterizzato da una bassa base di esportazioni sul Pil (così come Spagna e Portogallo, del resto) rischia di essere condannato a trascorrere molti anni nel tunnel della depressione economica
O anche:
La domanda che tutti si pongono è sempre la stessa: l’intervento di Ue e FMI funzionerà? Premesso che, come abbiamo più volte ricordato, questa vicenda presenta solo esiti negativi, da qualunque via d’uscita la si guardi, resta un problema di fondo: la Grecia è un paese tecnicamente insolvente. Ha un imponente deficit primario, che trasformare in avanzo risulterà impresa titanica, date le premesse. Ma soprattutto, in questi giorni stiamo ascoltando un enorme sospiro di sollievo europeo che proprio non ha ragione di esistere. Il salvataggio ha ridotto il rischio sistemico nel breve termine, al prezzo di un’impennata dell’azzardo morale di medio e lungo termine.
Oppure la divinazione di quello che attendeva il nostro paese:
La percezione di un crescente stress fiscale in Eurolandia porterà gli investitori a chiedere di essere compensati per il maggior rischio, cioè a richiedere tassi più elevati. Ciò si somma al premio al rischio di credito, che ha ormai fatto irruzione sulla scena dell’euro: non basta più essere membri del club per emettere debito allo stesso costo della Germania. Un aumento dei rendimenti richiesti dal mercato, in un contesto di stagnazione, farebbe esplodere il nostro deficit, mettendoci immediatamente sotto i riflettori come paese ad alto rischio, stante il nostro stock di debito. Questi sono scenari meno remoti di quanto si tenda a pensare
Al di là del vergognoso intento autopromozionale di questo post, la considerazione che si impone è un’altra: se un signor Nessuno come il vostro titolare riusciva già due anni fa a leggere questi esiti, perché tutti i Masters of the Universe che vegliano su di noi non hanno fatto altrettanto? O forse lo hanno fatto, ma non potevano comunicarci gli esiti di queste riflessioni.