Oggi è stato pubblicato il nuovo appello a governo ed autorità economico finanziarie italiane a non consentire la proroga a tutto il 2015 della facoltà per le società quotate di deliberare a maggioranza semplice anziché qualificata dei due terzi l’introduzione del voto doppio a chi ne abbia posseduto le azioni per almeno due anni. Una misura che, data la non elevata partecipazione alle assemblee societarie, di fatto rende molto più difficile per gli azionisti di minoranza di bloccare l’adozione di regole che erodono nella sostanza il loro diritto di parità di trattamento, come recita il testo dell’appello.
Sinora, la facoltà di deliberare l’introduzione delle loyalty shares a maggioranza semplice è stato utilizzata da tre società quotate (Astaldi, Amplifon, Campari). La “finestra di opportunità” (per i gruppi di controllo, ) è scaduta lo scorso 31 gennaio ma il parlamento, come detto, medita di prorogarla a tutto il 2015. Se l’obiettivo era quello di accompagnare a quotazione le imprese, la conseguenza (non è chiaro quanto unintended o piuttosto attivamente ricercata dagli interessati) sarebbe quella di restringere gli spazi di democrazia economica delle minoranze societarie, accentuando il carattere chiuso del capitalismo italiano, e di fatto di abrogare la cosiddetta legge Draghi del 1998, che ha messo l’Italia al passo con i migliori standard internazionali di tutela degli investitori istituzionali.
Qui trovate il testo dell’appello ed i firmatari, tra i quali figura anche il vostro titolare. Perché la battaglia per mantenere questo paese nella modernità non conosce soste, anche se stiamo diventando sempre più pessimisti sulla prognosi.
Aggiornamento del 4 febbraio – Pare che il governo non autorizzerà alcuna proroga. Se vero, una buona notizia.