Stamane stavamo giusto chiedendoci chi avrebbe lanciato l’Ansa o il Tweet per rallegrarsi festosamente dei progressi del mercato del lavoro giovanile, quello di fascia 15-24 anni. La risposta giunse implacabile ma non inattesa, pur se con lieve variazione sul tema. Perché l’ottimismo è il profumo della propaganda. O era dell’ignoranza?
Ecco quindi a voi la perla di oggi:
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a maggio è in calo di 1 punto percentuale rispetto al mese di maggio 2014. Buone notizie #Istat
— Debora Serracchiani (@serracchiani) 30 Giugno 2015
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Ma non è fantastico, tutto ciò? Sia lode alla vicesegretaria del Pd nonché governatrice (governatora? Governatoressa?) del Friuli Venezia Giulia, che non perde occasione per magnificare le conquiste del suo governo, incluse quelle spurie. Solo che, in questa circostanza, le dice male.
E’ vero che il tasso di disoccupazione della fascia 15-24 anni cala di un punto percentuale in un anno, per carità. In valore assoluto ciò significa che in un anno ci sono 74 mila giovani disoccupati in meno. Ottimo, diranno i miei piccoli e grandi lettori. Purtroppo, a fronte di questo calo dei disoccupati vi è un aumento degli inattivi di 106 mila unità, che spiega di tutto e di più. Cara Serracchiani, l’aumento degli inattivi eccedente il calo dei disoccupati sono campane a morto per il mercato del lavoro, non “buone notizie”. In caso non fosse convinta, le scriviamo qui sotto un’altra buona notizia:
Da maggio 2014 a maggio 2015 il numero di occupati nella fascia di età 15-24 anni è diminuito di 66.000 unità, pari al 6,9% del totale
Ma non si preoccupi, gentile Serracchiani, continui a lanciare i suoi garruli tweet. Un giorno però ci spiegherà se si trattava di malafede o solo di ignoranza.