Come segnala Istat, a maggio gli occupati diminuiscono dello 0,3% (-63 mila) rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a maggio 2014, l’occupazione cresce dello 0,3% (+60 mila) e il tasso di occupazione di 0,3 punti.
Il tasso di disoccupazione resta invariato al 12,4%. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo marzo-maggio 2015 il tasso di occupazione risulta in crescita (+0,1 punti percentuali). A fronte di un calo del tasso di inattività (-0,2 punti) il tasso di disoccupazione aumenta (+0,1 punti). Dopo quattro mesi di recuperi (pur se meno positivi di quanto si potrebbe immaginare prima facie), il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta nell’ultimo mese (+0,3%, pari a +36 mila). Il tasso di inattività , pari al 36,0%, aumenta di 0,1 punti percentuali. Su base annua gli inattivi diminuiscono dello 0,9% (-135 mila) e il tasso di inattività di 0,2 punti.
Il dato inequivocabilmente peggiore, sotto l’aspetto quantitativo e -soprattutto- qualitativo è quello dei giovani della fascia 15-24 anni: un calo del 2,8% mensile per gli occupati, pari a 26 mila unità : un calo dei disoccupati di ben il 3,1%, pari a 20 mila unità , sul quale tuttavia incide un aumento degli inattivi di ben 43 mila unità , l’1% del totale. E vedrete che ci sarà qualche scimmietta che riuscirà a dirvi che “la disoccupazione giovanile cala”.
In sintesi, per non farvi perdere troppo tempo, il mercato italiano del lavoro resta stagnante, mentre la componente giovanile resta comatosa. Non che non si vedesse da molto tempo a questa parte, comunque.