Il cielo di Lordonia è un po’ meno blu

Pubblicato oggi il rapporto mensile Abi, nuovo appuntamento con l’ottimismo renziano, dopo che l’andamento dei consumi elettrici ha ballato una sola estate (e meglio così, verrebbe da dire). Confermato il boom delle concessioni di nuovi mutui, quello strepitoso +92% annuale che ha fatto correre un brivido lungo la schiera dei teorizzatori del nuovo boom fiducioso. Ma oggi Abi precisa qualcosa che fa rannuvolare il cielo blu di Lordonia.

Ed è un cambiamento clamoroso, nella comunicazione del sindacato dei banchieri italiani. Non saremo così presuntuosi da dire che anche noi abbiamo partecipato a questa rivoluzione culturale e numerica, con le nostre insignificanti, pedanti e gufesche puntualizzazioni sull’importanza di avere non solo il dato lordo ma anche quello netto, oltre a numeri assoluti e non solo percentuali.

Ebbene, ecco il miracolo metodologico: Abi comunica che

In Italia, a settembre 2015 dopo “oltre due anni di valori negativi è tornata su valori prossimi allo zero la dinamica del mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni: -0,04% la variazione annua dello stock dei mutui, dopo aver toccato il valore minimo di -1,24 a giugno 2014 (Ansa)

Oh, ecco! Ve lo traduciamo? Relativamente allo stock, cioè al totale dei mutui in essere, quello che vediamo nelle statistiche di sistema della Banca d’Italia, e che dimostrano che non c’è stato alcun incremento dei mutui medesimi, le concessioni di nuovi mutui sono andate sinora a colmare il “buco” creatosi per effetto di estinzioni di mutui in essere. È un concetto di idraulica: togliete il tappo alla vasca ed il livello dell’acqua scende, cioè lo stock di mutui cala per effetto delle estinzioni; a questo punto rimettete il tappo alla vasca ed aprite i rubinetti, anche poco (concedendo nuovi mutui, che col costo della provvista ormai a zero sono diventati molto appetibili per le banche, pur al netto della loro rischiosità specifica) ed il livello dell’acqua torna a salire. E dove è salito, ad oggi? Allo stesso punto in cui si trovava un anno addietro. Punto.

È un progresso? Certamente, ma in termini relativi e non assoluti. Un progresso da derivata seconda, diciamo. E del resto, in un paese che cresce dello zerovirgola, con disoccupazione al 12%, una proprietà immobiliare all’80% ed un tasso di formazione di nuove famiglie che ha un passo glaciale per motivi economici e demografici, voi vi aspettereste un boom dei mutui prima casa? No, vero?

Comunque, sia lode all’Abi, che inizia a fare chiarezza. O forse è stata colta con le mani nel vasetto della marmellata nel paese degli analfabeti numerici ed è stata costretta a prendere uno stile di comunicazione meno renziano, cioè più sobrio ed aderente alla realtà, chi può dirlo. Ma resta che nel cielo di Lordonia sono comparse nubi, e da oggi il report mensile dei banchieri non sarà più lo stesso.

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