Ieri sera, al Tg La7, ci è stata data una notizia. La notizia del rating di un’emittente che infiniti lutti addusse agli italici risparmiatori, e di cui ricorre in questi giorni l’anniversario del default. L’unico problema è che la notizia data ieri sera dal Tg La7 è semplicemente falsa, e questo è un problema. Anche se nel gigantesco bar sport mediatico chiamato Italia nessuno o quasi segnalerà ciò. Siamo qui noi, si parva licet.
Ieri sera, dunque, nell’edizione delle 20 del Tg La7 (qui, intorno al minuto 10:50), è stato trasmesso un servizio del caporedattore Economia Marco Fratini in cui, con riferimento al decennale del default-truffa di Parmalat, viene detto:
“Poi, volendo ricordare, Parmalat aveva la tripla A quando fallì”
Ebbene, questa affermazione non solo è falsa, ma lo è pure in un modo molto grave. Volendo ricordare (cit.), Parmalat ricevette il rating da Standard & Poor’s (unica agenzia ad aver valutato il merito di credito dell’azienda di Tanzi) il 15 novembre 2000. Quel rating era il gradino più basso dell’investment grade, cioè (per S&P) BBB-. Non c’è mai stata alcuna tripla A, nella storia del rating di Parmalat. Ed il rating tripla A era esattamente nove gradini sopra quello ottenuto dall’azienda di Calisto Tanzi. Sempre per la cronaca, allo scoppio dello scandalo S&P declassò il rating emittente di lungo termine in valuta locale di Parmalat a B+ con negative watch il 9 dicembre 2003, poi a CC il 10 dicembre di quell’anno e infine a D (default) il 18 dicembre 2003. Fine delle trasmissioni.
L’informazione data da Marco Fratini è quindi gravemente fuorviante, oltre che altrettanto gravemente inesatta. Tale informazione probabilmente si alimenta dello stile del giornalista, molto “brillante”, aneddotico e proteso alla divulgazione al grande pubblico degli arcana mundi di economia e finanza. Tutto molto bello ma col limite invalicabile di fornire informazioni corrette, cioè esatte, e non costruirci sopra narrative psichedeliche.
Noi siamo molto old fashion, sapete: vorremmo che gli operatori dell’informazione informassero, su base fattualmente corretta, separando le opinioni dai fatti, nei limiti del possibile. Per questo il pezzo di Fratini è del tutto inaccettabile. Quindi riteniamo sarebbe opportuno, per esigenze minimali di credibilità della testata, che vi fosse una rettifica. Lei che dice, direttore Enrico Mentana?
Aggiornamento – Il Tg La7, con servizio dello stesso Marco Fratini, raccoglie la nostra segnalazione e rettifica, citando la fonte. Sarà anche vero, come ha detto Fratini, che “le sciocchezze le hanno fatte le banche” vendendo quello che hanno venduto, ma questa non è una giustificazione per la stampa per esibirsi in svarioni così grossolani. Grazie al direttore Mentana.