- Stavolta i sondaggi hanno colto nel segno: Theresa May perde alla grande le elezioni, vincendole, e Jeremy Corbyn le stravince, arrivando secondo. I programmi? Quelli restano libri dei sogni, la Brexit sarà il risveglio in un incubo;
- La borsa britannica ha reagito bene all’esito elettorale? No, come non ha festeggiato il referendum sulla Brexit. Il motivo è un altro, sempre quello;
- Nell’Eurozona dei miracoli anche il Portogallo fa boom, pur se con anomalie statistiche non lievi, come noi;
- Il prossimo Nobel per l’economia al genio che ha scoperto che, se ogni anno avesse alcuni giorni lavorativi in più rispetto al precedente, l’Italia replicherebbe il miracolo economico;
- L’evento della settimana è la risoluzione (per gli amici, bail-in) del Banco Popular spagnolo, che mostra in modo drammatico le differenze tra sistemi-paese, comparata con le sceneggiate italiane;
- In Italia, nel frattempo, dove alcuni arrivano a negare che quello spagnolo sia stato un bail-in e dopo essersi inventati un mondo meraviglioso dove esiste una liquidazione che lascia indenni alcuni creditori, siamo al “facciamo come la Spagna!”, e prepariamo l’ennesima occasione di contagio per salvare le due venete;
- E se questi sono gli esperti, dirigetevi verso i rifugi;
- Gli stress test della Bce si sono rivelati inutili, e non per la prima volta, ma per motivi che nulla c’entrano con il solito vittimismo complottardo italiano, che punta all’assoluzione mettendo tutti sullo stesso piano;
- Voi comunque aguzzate la vista;
Il settimanale – 10/6/2017
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