- Al risveglio da qualche sogno di troppo nasce il governo di Mario Draghi, di cui la politica sarà comproprietaria ma senza mettere mani e naso nel nucleo del Recovery Plan;
- Un governo che servirà al paese e ai partiti, dando a questi ultimi un timeout che servirà per tornare in pista a produrre esiti disfunzionali;
- Nel paese che ha memoria e sinapsi da pesci rossi, nasce una nuova figurina nel presepe della commedia dell’arte istoriata dai media: “l’imprenditore del Nord”;
- Vorrei usare scontate analogie con Orwell ma sarebbe decisamente troppo onore, viste le figure oggi coinvolte;
- Lievi ritardi cognitivi grillini (o ex);
- Nel frattempo, Draghi impatta pesantemente su antichi vizi del giornalismo italiano;
- La realtà sfonda la porta a calci, edizione Alitalia;
- Da “ce lo chiede l’Europa” ai “pugni sbattuti sul tavolo europeo”, il nostro paese mostra da sempre di non aver chiara la natura al contempo cooperativa e competitiva dell’integrazione europea;
- Come riformare un’imposta che, a colpi di evasione ed erosione da bonus, è diventata una trappola mortale soprattutto per dipendenti a reddito medio-alto e una fabbrica di disincentivi all’offerta di lavoro?
- La mancata “equivalenza” causa inevitabili deflussi dalla City di Londra;
- Antiche tradizioni italiane, dove l’accademia riflette la società;
- Piccolo campionario di stupidità umana nell’era della gamification dei mercati;