Leggiamo sull’Espresso di questa settimana che l’intellettuale algerino Tahar Ben Jelloun lamenta che l’Olanda avrebbe “permesso” alle comunità di immigrati musulmani di autosegregarsi e non integrarsi nei valori della società olandese, ponendo così le basi, per eccesso di laicismo, all’attuale, crescente situazione di intolleranza religiosa. Bizzarra interpretazione, davvero! Quindi la colpa del fanatismo religioso che ha portato alla morte di Theo Van Gogh ed al primo omicidio rituale in Europa dopo tempo immemore sarebbe dell’eccesso di tolleranza dello stato olandese e più in generale dell’Europa, che “non integra” i musulmani, che ora temono nientemeno che dei pogrom nel cuore dell’Europa, a loro danno. Tralasciamo l’abituale vittimismo ed incapacità della cultura islamica, anche di quella “moderata” che tanto piace al presidente Ciampi, ad assumersi responsabilità e fare autocritica. Abbiamo sbagliato noi, che credevamo che l’Islam di oggi avesse come obiettivo prioritario il non farsi contaminare dagli immondi valori secolari di un’ Europa di miscredenti, che verrà redenta e convertita nel giro di poche generazioni dall’Islam attraverso la bomba demografica e dell’immigrazione…in realtà oggi apprendiamo da un intellettuale islamico (si perdoni l’ossimoro…) che l’Islam è ansioso di essere assimilato dalle culture dei paesi in cui emigra. Quindi si a democrazia e valori liberali, si alla separazione tra dio e Cesare, e tutto finì a tarallucci e vino. Siamo davvero sprovveduti. Se oggi dovessimo quindi invocare l’assimilazione culturale di tutti coloro che immigrano in Europa, di quale colpa ci macchieremmo? La sinistra non ci scaglierebbe contro una dello loro abituali fatwe di progresso, dopo aver passato gli ultimi due decenni (almeno) a permettere che questo bubbone si ingigantisse nelle nostre società?
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