Secondo gli esperti della Società italiana di embriologia, riproduzione e ricerca (SIERR), riuniti a Roma per il proprio terzo Congresso nazionale, in Italia, ad un anno dall’approvazione della legge 40, che regola la fecondazione assistita, aumentano gli aborti spontanei e diminuiscono i bebè in provetta.
Secondo gli esperti i casi di aborto spontaneo sono aumentati del 44%. Se prima interessavano poco più di una paziente su 10, ora sono una realtà per una donna su 4, essendo passati dal 14% del periodo pre-legge al 25% stimato a un anno dall’entrata in vigore della normativa.
”Uno dei risultati – spiega Paolo Giovanni Artini, embriologo dell’università di Pisa e neopresidente della Sierr – è che il tasso di abortività risulta quasi raddoppiato, con tutte le ripercussioni, soprattutto di natura psicologica, per la donna e per la coppia”. ‘Sotto accusa’ l’obbligo di trasferire tre embrioni indipendentemente dalla loro ‘vitalità’, ovvero dalla loro capacità di dare inizio a una gravidanza.
Gli specialisti hanno inoltre rilevato che le probabilità di successo degli interventi, nei centri italiani, sono diminuite del 30%. ”La causa – spiega Artini – risiede sia nell’impossibilità di identificare embrioni realmente ‘vitali’, ovvero con alte probabilità di impiantarsi in utero, sia nel divieto di far sviluppare embrioni in sovrannumero da utilizzare in cicli successivi”. Un dato che sembra penalizzare soprattutto donne giovani con una buona risposta ovarica, ”che – spiega Artini – proprio perché dotate, solitamente, di una maggiore capacità di produrre ovociti, vengono penalizzate dall’obbligo imposto dalla legge di fecondarne soltanto tre”.
Attendiamo ulteriori riscontri, la nostra laicità ci impone di sospendere il giudizio.