Dunque, al processo d’appello SME il Cav. è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari, per i 434 mila dollari che da un conto Fininvest sono finiti al giudice Squillante attraverso Cesare Previti, “per non aver commesso il fatto”. Per l’altra accusa, i 100 milioni di lire passati dal conto di Pietro Barilla al giudice Squillante, i giudici hanno confermato l’assoluzione, come in primo grado, “perché il fatto non sussiste”. La Procura Generale di Milano, lo scorso, 26 marzo, aveva chiesto per Berlusconi 5 anni di reclusione. Tralasciamo gli undici (diconsi undici) anni di stillicidio politico-mediatico, accuratamente dosato in corrispondenza dei passaggi-chiave di questo iter giudiziario. Tralasciamo anche il denaro dei contribuenti sacrificato sull’altare della divinità nota come “obbligatorietà dell’azione penale“. Oggi, oltre a Berlusconi ed ai suoi legali, gioisce la sinistra manettara, che riesce a suffragare la propria tesi della magistratura retta da perfetti meccanismi di checks and balances, e quindi non bisognosa di riforma alcuna.
Curioso che questa assoluzione giunga nel mezzo del nuovo clima di fair play instauratosi tra Berlusconi (diventato “il Cavalier Cortese”) e ampia parte della sinistra, e sul quale si sprecano le esegesi. Un ottimo viatico per consentire un sereno decollo al Partito Democratico, forse più dalemiano che veltroniano, e certamente assai poco girotondino e forcaiolo. Almeno, questo clima è quello che serve al Pd per diserbare alcuni riottosi cespugli della propria coalizione, magari con una bella legge frutto della convergenza tra i partiti maggiori. Sia chiaro, non parliamo d’inciucio: per quello bisogna essere in due, e qui Berlusconi non ha fatto proprio nulla. Il Cavaliere è semplicemente un inconsapevole instrumentum regni. Ecco perché, a pensar male si fa peccato ma talvolta ci si azzecca. Ecco perché occorrerebbe scrutinare non tanto il preteso buonismo di Berlusconi quanto quello, ben più inquietante, di Luciano Violante, la sempiterna luce del partito dei giudici.
Ma questa è solo dietrologia. Il Cavaliere è avvisato. Per oggi, non di garanzia.
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