Gabellieri liberali

Da alcuni anni l’Italia ha una produzione industriale anemica ampiamente compensata, tuttavia, dalla produzione di torme di sedicenti “liberali”. L’ultimo esponente di questa prolifica genia è Pierferdinando Casini. Vi faremo grazia dell’analisi del programma economico dell’Udc, per un motivo che potrà sembrarvi banale: non esiste nessun programma economico dell’Udc, ma solo un campionario degli abituali crediti d’imposta, finalizzati alla famiglia. Naturalmente senza neppure la finzione di uno straccio di copertura finanziaria. L’Italia è una repubblica di liberali fondata sui crediti d’imposta, par di capire.

Tutti sfortunatamente incapaci di realizzare che più crediti d’imposta riducono le basi imponibili, costringendo ad aumentare le aliquote nominali per mantenere invariato il gettito, con tutti gli effetti distorsivi e restrittivi che ciò implica sul livello di attività economica. Una scelta molto liberale, in effetti. Ieri Casini, da bravo liberale paladino della sussidiarietà, si è inventato una nuova-vecchia gabella, la tassa di scopo:

“Sono sicuro che i cittadini italiani pagherebbero volentieri una ’tassa di scopo’ a favore delle forze dell’ordine e della sicurezza”.

Casini ha prodotto questa levata d’ingegno presentando la candidatura del segretario del Siulp, Oronzo Cosi, nelle file del suo partito:

“Sulla sicurezza e sulla lotta alla criminalità sono state fatte chiacchiere e promesse impossibili quando le forze dell’ordine non hanno neanche il carburante per le loro auto. Credo sia serio proporre una tassa di scopo che i cittadini italiani sarebbero disponibili a pagare volentieri. Si tratta di un modo diverso e non demagogico di aiutare le forze di polizia”.

Con l’occasione, Casini potrebbe proporre una tassa di scopo per aumentare il numero di infermieri, una per i vigili del fuoco, un’altra per il toner delle fotocopiatrici dei tribunali, una per gli asili nido, una per l’edilizia carceraria. La pressione fiscale salirebbe ulteriormente, ma che volete che sia. Casini esclude che i cittadini italiani possano chiedersi dove diavolo finiscono i soldi di un paese la cui spesa pubblica al netto degli interessi sul debito si avvicina al 40 per cento del pil, e che possano magari preferire che le risorse per la sicurezza vengano trovate all’interno della spesa medesima, riqualificandola, piuttosto che da improbabili “tasse di scopo”. Ma questi sono i liberali che passa il convento italiano, occorre fare di necessità virtù.

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