Oggi quei mattacchioni di Zero Hedge riescono a scrivere che i maggiori widener, cioè gli emittenti che al momento stanno subendo il maggior allargamento dei credit default swap, sarebbero “solo entità portoghesi e spagnole”. E le chiamano per nome: Enel, Monte dei Paschi, Banco Popolare. Nessuno stupore: quelli di ZH sono americani, non si pretende che sappiano pure la geografia.
A parte queste amenità, e visto che la situazione greca è in palese avvitamento e sta contagiando il resto del Club Med (oggi anche noi italiani siamo sulla griglia, dopo un’asta Bot andata male), forse sarebbe utile che la nostra classe politica abbandonasse le proprie seghe mentali riformistiche, riponesse i propri trofei di similoro e cominciasse a pensare ad un piano di emergenza nazionale, per quando il contagio della crisi greca sarà conclamato anche su di noi. A giudicare dalla velocità di evoluzione degli eventi, pare che non manchi moltissimo.
Update: l’agenzia di rating Standard&Poor’s taglia di due livelli il rating del Portogallo, ad A-, mettendone in evidenza l’insufficiente sforzo di consolidamento fiscale e la persistente assenza di misure strutturali di rilancio di produttività e competitività. A degna chiusura della giornata, ancora S&P taglia la Grecia a junk, come gli odiati rivali turchi, e la tiene pure in outlook negativo. Potremmo dire che la situazione sta precipitando, se non fosse un eufemismo.

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