Dopo questa crisi l’Irlanda dovrà rivedere il suo sistema di tassazione e non sarà più un Paese con le tasse basse: lo ha detto oggi il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, al termine del consiglio informale Ecofin.
Sostiene Rehn:
«Accogliamo con favore l’impegno di Dublino a correggere il deficit, che è essenziale per recuperare la fiducia. Ma l’Irlanda non potrà più essere il Paese con le tasse basse che è stato finora, dovrà necessariamente diventare un Paese normale»
E’ bizzarro che vi siano persone che credono che “un paese normale” debba avere un determinato livello di tassazione, più elevato dell’attuale. Quindi, par di capire, se un paese riesce a darsi un’organizzazione dello stato e del perimetro dell’intervento pubblico tali da produrre bassi livelli di spesa e, di conseguenza, bassa tassazione, questo paese rappresenterebbe una “anomalia”? Esiste cioè un livello di pressione fiscale “normale”, magari intorno al 48-50 per cento del Pil, come la media dei maggiori paesi europei? E’ vero che, nel caso di specie, questo giudizio viene da un finlandese, ma resta comunque una bizzarria pericolosa, perché può suggestionare quanti già invocano un'”armonizzazione” comunitaria delle aliquote fiscali.