Tra le cose più psichedeliche apparse all’orizzonte di questo paese di dissociati vi è senz’altro l’ammissione del ministro per la Semplificazione normativa che italiani e padani sono parte della stessa comunità nazionale, e fors’anche razziale, prima che etnica:
La candidatura del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla guida della Bce, sostenuta nelle ultime ore anche dalla Germania, è per il ministro Calderoli, «un risultato assolutamente positivo, che contraddice tutti quelli che fino ad oggi hanno detto che la credibilità e l’immagine internazionale del nostro paese è stata danneggiata da questo governo. E’ la prima volta che ci riusciamo, quindi evidentemente all’estero la pensano in maniera differente rispetto ai nostri detrattori, che sono sempre e solo a sinistra» (Ansa, 12 maggio 2011)
Certo, certo.
Come sapete, infatti, Draghi andrà a ricoprire quell’incarico perché italiano, cioè connazionale (ohibò) di Calderoli, e non per la sua storia professionale. Noi, che siamo da sempre disfattisti, pensavamo che quella di Draghi fosse una vittoria ancora più eclatante proprio perché ottenuta malgrado la sua nazionalità. Ma la dichiarazione di oggi è del gemello buono di Calderoli. Il gemello cattivo aveva già avuto modo di esprimersi mesi addietro sulla questione del “rimpatrio” dei capitali scudati, accusando Draghi di eversione, in quanto alla guida di un’istituzione che indulgeva in atteggiamenti disfattistici:
«Siamo ormai purtroppo abituati alla politica del ‘tanto peggio tanto meglio’, da parte dei partiti di opposizione, delle testate di opposizione, del sindacato di opposizione e via dicendo, politica che, con l’intento di danneggiare il Governo e la maggioranza, descrive un quadro fallimentare che fa male a tutto il Paese e a tutti. Un atteggiamento di questo genere ancorché non condivisibile, non lo si può concedere, però, ad un’istituzione come la Banca d’Italia che, già in un recente passato, ha comunicato pessimistici e non fondati dati sulla disoccupazione nel Paese assolutamente difformi dal dato che invece ci viene attribuito dall’Europa (…) Bankitalia torni ai suoi doveri istituzionali, tra i quali vi è anche la sorveglianza su quello che viene evaso a San Marino, Paese che talvolta pare avere dei ‘patronage’ particolari» (Ansa, 20 febbraio 2010)
Le cose stavano in modo del tutto differente, ovviamente, e Calderoli (altrettanto ovviamente) nulla aveva capito dell’operazione. Ma con la riabilitazione di oggi, potremo vivere felici e contenti. Con un governo che decide chi guiderà la Bce, ci sentiamo tutti autorizzati ad esporre un bell’adesivo sul paraurti, e a dirigerci verso la gabina elettorale. Thanks God, I’m Italo-Padanian.
Che pena, signori miei.