La sai l’ultima del capocomico?

Domani il premier riferirà in aula sulla drammatica crisi economica, finanziaria e di credibilità che avvolge Eurolandia e l’Italia. Ma cosa dirà domani, il miglior statista italiano degli ultimi centocinquant’anni?

Forse rilancerà la crescita col piano-casa, quello della “stanza del figlio”? Oppure dirà che serve emendare l’articolo 41 della Costituzione? O che il governo non ha messo le mani in tasca agli italiani, ma è entrato direttamente dalla finestra, nottetempo? Non prima di aver premesso che l’Italia è ricca, la disoccupazione è tra le più basse d’Europa, i risparmi privati sono ottimi e abbondanti, quindi perfetti per una patrimoniale, che il governo sta liberalizzando a più non posso, e che al limite è colpa di Tremonti, che va commissariato. Ma a ben vedere potrebbe ricordare che lui è l’uomo che ha salvato 400 banche in una notte. Anzi, in due.

Potrà sempre deliziarci con le riforma della giustizia, allunga-processi e processo breve, perché “l’Europa lo vuole”, e comunque si tratta di una misura per gli imputati di omicidio, non per lui, che andate a pensare?

Noi una modesta proposta di riforma ce l’abbiamo: si dia un salvacondotto a Berlusconi, vita natural durante, al limite lo si scriva anche in Costituzione, con un articolo ad hoc esteso ai discendenti fino all’ottava generazione. E si crei un bel governo tecnico, di quelli che tanto dispiacciono al professor Angelo Panebianco, che ha appena preso una laurea honoris causa in economia, dopo questa esemplare inferenza:

«Nelle situazioni di emergenza, ci dice l’esperienza storica, le democrazie ricorrono talvolta a soluzioni di emergenza. Questo sarebbe il nostro caso solo se l’Italia precipitasse in una crisi di tipo greco. Ma solo i più pessimisti tra gli esperti prevedono un esito simile»

Assolutamente, professor Panebianco, torni a dormire tranquillo.

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